Anfora con amorini

Con emozione vi presento un altro piccolo ma grande lavoro di pura manualità, artigianato e trasognante passione archeologica.
Il pendente in argento brunito ha infatti una doppia ispirazione: l’anfora in vetro cammeo da Pompei (Casa delle colonne a mosaico) con soggetti del repertorio dionisiaco e gli “Argenti di Boscoreale”. Deve essere stata pazzesca la visione di quel Michele che nella cella vinaria vide “un morto in mezzo a dei meravigliosi vasi d’argento, bracciali, orecchini, anelli, una doppia catena d’oro e un sacco zeppo di monete pure d’oro”. Quella del tesoro della villa di Cecilio Giocondo a Boscoreale è stata una scoperta fantastica quasi fantarcheologica a cui è seguita una triste storia truffaldina.
L’anforetta nello stile che sono riuscita ad ottenere unendo una forma semplice con anse a volute e dei rilievi miniaturistici rievoca quella bellezza e ci dà come tutti i gioielli Nymphé l’occasione di raccontare una Storia di Archeologia.

60,00 

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scegli il metallo del pendente abbinato alla catenina rolò sempre d'argento italiano 925

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Scheda Archeologica

Il pendente è ispirato agli a”Argenti di Boscoreale”. Con la nota espressione ci si riferisce ad un gruppo di reperti per lo più in bronzo e argento datati tra IV sec. a.C. e I sec.d.C. provenienti da Boscoreale (NA) dalla villa romana di Pisanella-Settermini. Una bellezza dal valore immenso che però venne dispersa da un’Italia già unita allo scorcio del XIX sec.
Oltre a coppe, oinochoai, colini, mestoli in argento fuso con decorazione a sbalzo c’era un sacco di cuoio dall’iscrizione ancora visibile che conte-neva la bellezza mille nummi d’oro con l’effìge di tutti gli imperatori da Augusto a Domiziano. Una selezione di 109 pezzi di argenteria e la totalità delle monete giunsero al museo del Louvre. Le coppe, fabbricate al tempo di Alessandro Magno sotto il segno dell’ellenismo, attestano la concezione epicurea dell’epoca espressa da una iscrizione in greco su una coppa: «Godi finché vivi – dice una delle scritte in greco-, poiché il domani è incerto. La vita è una commedia, il godimento il bene supremo, la voluttà il tesoro più prezioso: sii lieto, finché sei in vita». Gli scheletri incisi sulle coppe d’argento destinate a contenere vini prelibati, richiamando agli occhi dei lieti convitati la visione della morte, li ammonivano: «Guarda quelle lugubri ossa, bevi e godi finché puoi: un giorno anche tu sarai così».

Materiali e Tecnica

II gioielli sono in argento italiano 925 rodiato/o in brone placcato d’oro 18 Kt

La lavorazione nasce da un modello realizzato a mano usando lastre e blocchetti di cera. Il prototipo è stato poi trasformato in metallo mediante l’antica tecnica della fusione a cera persa. Con le nuove cere ricavate dal calco del prototipo si ottengono nuovi prodotti di fusione che vengono poi rifiniti e lucidati a mano. La lavorazione termina con la rodiatura/doratura.

 

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