
Il perfetto inquadramento di scudi, lance e profili accompagnano il nostro sguardo sulla scacchiera, su due guerrieri micidiali che rubano un momento di svago alle atrocità della guerra di Troia. Vediamo una scena di amicizia profondamente umana. Ma un antico greco avrebbe visto molto di più, perché l’agòne con scacchiera e dadi è molto di più: è la vittoria determinata dal caso (i dadi). È la vita umana soggetta inevitabilmente all’ ineluttabile supremazia della sorte. Achille che qui vince sarebbe morto, ucciso in battaglia, e Aiace avrebbe trasportato il suo corpo per poi suicidarsi dopo la perdita delle armi di Achille vinte da Ulisse. Sono due eroi, ma umani e quindi due perdenti sconfitti dal destino.
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