La scena raffigura la dea Afrodite che afferma Eros bambino per punirlo con un sandalo.
La sculacciata è molto nota per la straordinaria veridicità di una mamma che in questo caso è Afrodite, la dea della bellezza, e un ragazzino terribile che è Eros, il dio dell’amore che la mamma sta per colpire con un sandalo.
Ho disegnato la scena con molta attenzione ai dettagli sulla base del noto particolare dipinto su un lebete nuziale in ceramica apula a vernice nera e figure rosse di pittore anonimo datato al 360 a.C. e conservato al Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
la scena può riferirsi ad una altrettanto divertente descritta da Apollonio Rodio nelle Argonautiche (III, 90-99) in cui la dea si lamenta di essere incapace di farsi obbedire dal bambino capriccioso e dispettoso: [.. Così parlò e ad entrambe Afrodite rispose: «Hera, Atena, mio figlio ubbidirebbe piuttosto a voi, non a me, giacché, per quanto sfrontato, un qualche ritegno per voi lo avrà pure negli occhi, ma di me non si cura, non ha riguardo e mi provoca sempre. Ho pensato addirittura, non potendone più della sua cattiveria, di fargli a pezzi, in sua presenza, l’arco e le frecce, tali minacce mi ha scagliato nella sua collera: se non tenevo ferme le mani, quando era ancora capace di dominare la rabbia, poi avrei avuto a pentirmene”..]
Dott.ssa Nunzia Laura Saldalamacchia
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