Questo esemplare é unico ed è formato da una parte centrale ad arco foliato imperniata da un lato su un elemento terminante con staffa. Sull’altro lato doveva essere imperniata invece sulla parte posteriore mancante con molla e ago. Sull’arco sono fissate tre appendici a forma di uccello acquatico.
🪙 La collezione Spinelli include i reperti recuperati durante gli scavi promossi dal barone Spinelli tra 1878 e 1886 ai piedi della Casina Spinelli. La zona fu occupata da una necropoli di lunga durata usata tra metà VIII e V sec.a.C.. La datazione di questa fibula può essere posta tra la seconda metà e il terzo quarto dell’VIII sec.a.C.
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Gli uccelli acquatici sono particolarmente presenti su instrumenta, ceramiche e ornamenti della prima età del Ferro. Secondo culti orientali del II millennio a.C. che ormai arrivano a permerare anche le culture italiche del periodo, sono interpretabili come simbolici intermediari fra cielo e terra. Difatti è da notare che non a caso la radice -an accomuna ancora parole come “anima” e “anatra”. Le anatre ad esempio sono fra gli uccelli acquatici che non solo accompagnavano il viaggio del sole sul carro ma anche le anime dei defunti nel mondo sotterraneo.
Anatre, semidivinità
Gli orecchini in argento platinato con zaffiri sono direttamente ispirati ad una fibula ad arco con applicazioni ornitomorfe da Suessula (attuale Acerra, prov. NA) della collezione Spinelli esposta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
65,00 €
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II gioielli sono in argento italiano 925 rodiato/ bronzo placcato d’oro 18 Kt
La lavorazione nasce da un modello in cera realizzato a mano e trasformato in metallo mediante l’antica tecnica della fusione a cera persa. Con le nuove cere ricavate dal calco del prototipo si ottengono nuovi prodotti di fusione che vengono poi rifiniti e lucidati a mano. l posto degli occhi sono incastonati due zaffiri naturali suigli orecchini d’argento, due zirconi su quelli di bronzo. La lavorazione del metallo termina con la rodiatura/doratura.
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