Anello etrusco

L’anello Nymphè è formato da una lamina in argento ottenuta da microfusione del prototipo in cera. Al centro viene incastonata una gemma di smeraldo. Il prototipo deriva dal calco di un gioiello in oro realizzato a inizio ‘900 da orafi esperti in tecniche di oreficeria etrusca.

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L'anello è aperto per cui è regolabile

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Scheda Archeologica

Il filo a cordella è formato da due fili avvolti l’uno all’altro. Nell’oreficeria etrusca veniva impiegato per decorare la semplice lamina con effetti geometrici, o una serie di alveoli arrivando a virtuosismi incredibili. I fili possono avere diverso diametro e combinati con cordella intrecciata, a spina di pesce, a filo perlinato o fettuccia semplice. Oltre alla decorazione pura possono incorniciare, castoni con gemme, perle o smalti. L’anello NYMPHE’ è formato da una lamina in argento ottenuta da microfusione del prototipo in cera. Al centro viene incastonata una gemma di smeraldo. Il prototipo deriva dal calco di un gioiello in oro realizzato a inizio ‘900 da orafi esperti in tecniche di oreficeria etrusca.

L’anello in oro nasce dalla saldatura su lamina di una cordella più spessa intorno al perimetro e di una più sottile all’interno. La cordella è formata da due fili d’oro attorcigliati tra loro. La realizzazione di un cordella esatta, con giri regolari è estremamente difficile e solo pochi orafi oggi sono in grado di farla. La cordella del perimetro è contenuta da due fili lisci. La cordellina più sottile è stata saldata sulla superficie della lamina in modo da formare fiorellini e foglie poi riempiti dallo smalto. La forma aperta a losanga permette di regolare la misura dell’anello.

Da un calco del prototipo vengono fatti i modelli in cera. La lavorazione del gioiello in argento nasce cioè dalla “fusione a cera persa”, il modello in cera viene cioè fuso in metallo e rifinito e levigato a mano. Il processo termina con la lucidatura e la brunitura che serve a far emergere i dettagli. Dopodichè viene incastonata la gemma di smeraldo, zaffiro, ametista o rubino

Materiali e Tecnica

La lavorazione del gioiello in argento nasce cioè dalla “fusione a cera persa”, il modello in cera viene cioè fuso in metallo e rifinito e levgato a mano. Il processo termina con la lucidatura e la brunitura che serve a far emergere i dettagli. Dopodichè viene incastonata la gemma di smeraldo, zaffiro, ametista o rubino.

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