Nel corso del periodo geometrico in Grecia (XI-VIII sec. a.C.) acquisiscono molta importanza i grandi santuari, come quelli di Olimpia, Delfi e l’acropoli di Atene. Qui i fedeli si recavano per delle offerte per ingraziarsi le divinità che potevano contemplare anche delle piccole statuine in bronzo. Dall’VIII sec. a.C. trovano larga diffusione i temi zoomorfi, per cui numerose sono le statuine di tori, arieti e uccelli, ma il prediletto è certamente il cavallo. Si tratta si un animale che simboleggia la nobiltà, perché associato alla classe sociale dei cavalieri che facevano parte dell’aristocrazia. Sono spesso realizzati con la tecnica della fusione a cera persa e poggiano di frequente su una base piena (anche se talvolta è traforata) che potrebbe indicare che fossero fissati originariamente su un oggetto in legno, andato oggi perduto. Lo stile, caratteristico di questo periodo da cui deriva anche il nome con cui viene canonicamente ricordato, prevede un grande rispetto delle proporzioni geometriche fra le varie parti del corpo, emergono la snellezza, i muscoli tirati e il muso molto affusolato dell’animale.
Dott:ssa Maria Pina Garaguso
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