📚 Approfondimento del futuro dott. Francesco Rossi che ringrazio per l’ottimo lavoro:
“Figlia di Zeus e Mnemonide, Dea della memoria, Klèio (dal greco “Celebrare”) Clio è la musa della Storia, intesa come narrazione epica e didascalica. Recepita nel Pantheon romano dopo la conquista del Regno di Macedonia verrà presto assimilata alle Camenae latine prima e alle Ninfe poi. Fu in seguito venerata nel tempio nel Foro dedicato alle Muse, voluto dal censore Fulvio Nobiliore. Oltre che nelle adlocutiones pubbliche o nelle celebrazioni simposiali, è invocata nei proemi letterari da autori come Ennio, quale “diva” ispiratrice della narrazione assieme alle altre Muse, secondo uso e funzioni greci. Spesso veniva rappresentata come una giovane coronata col lauro e che afferra uno scritto. Il gioiello ripropone la raffigurazione della musa di un affresco proveniente dall’atrium della “Villa Felix” di Pompei. Risalente al I sec. d.C., il complesso di oltre 6000 mq, comprendeva gli appartamenti privati per proprietari e affittuari, botteghe esposte sulla via principale, horti e thermae di uso pubblico. Era uno dei “praedia” più lussuosi, arredata finemente e decorata con molteplici stili parietali e mosaicali. L’affresco consta di uno sfondo color giallo acceso su cui risalta la figura più scura della musa, seduta su uno scranno “magistralis” con ai piedi una cesta piena di rotoli. Regge nella mano sinistra una pergamena con caratteri greci e tra questi è leggibile il nome: Klèio. L’affresco è databile ad un periodo successivo all’anno 62, quando un forte terremoto danneggiò la Villa, poi rinnovata. Oggi fa parte di un gruppo che comprende tutte le Muse con il loro patronus Apollo ed è conservato al Louvre di Parigi.
dott. Francesco Rossi
la scena
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