Rosa di Pompei

Una poesia antica duemila anni resa in immagine e in argento smaltato ma anche “un gioiello lavoratissimo”. Oggi ci siamo detti questo io e lo smaltatore. Come sapete bene ogni gioiello Nymphé nasce da amore per l’Archeologia espresso attraverso l’approccio più elevato cioè quello scientifico ma in una forma artistica.

130,00 

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scegli il tipo e la lunghezza della catenina, tutte made i Italy e in argento italiano 925

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Scheda Archeologica

Dal lavoro della dott.ssa Alessia D’Auria e del prof. Gaetano di Pasquale:
“Ad un certo punto della storia del mondo antico la Campania é uno dei più importanti centri di coltivazione e produzione di rose del Mediterraneo. Plinio parla di questo primato nella produzione di profumi in relazione alle rose di Paestum (Nat. Hist., XVIII, 111).
Petali e boccioli venivano utilizzati anche in ambito alimentare e per la realizzazione di prodotti per la salute ed il benessere. In Campania non si conosceva una sola e specifica rosa, ma un gruppo abbastanza ricco di piante che comprende sia specie spontanee che varietà e/o ibridi. Tra queste quella che colpiva maggiormente gli antichi era una rosa rossa rifiorente e profumata. Il motivo della grande fama delle rose coltivate a Paestum era nel colore, nel profumo, nella doppia fioritura e nell’abbondanza dei petali. La rosa rossa rifiorente a fiore doppio è quella più frequente sia nelle rappresentazioni che nei testi degli autori classici. Ed è proprio così sia aperta che in bocciolo con l’alloro e con un usignolo, quella che compare a Pompei in una delle raffigurazioni più dettagliate e belle di questo fiore: l’affresco nella parete est della Casa del Bracciale d’Oro (VI, 17, 42). Potrebbe la rosa di Pompei essere la stessa di Paestum? In epoca romana, almeno dal I secolo d.C., in Italia si coltivava diffusamente il pesco (Prunus persica), una specie acquisita in Persia dove era stata da tempo introdotta dalla lontana Cina; la rosa rossa di cui parliamo non potrebbe aver percorso la stessa strada? In effetti il colore acceso e la fioritura doppia sono caratteri tipici delle rose cinesi. Al momento è solo un’ipotesi, ma la risoluzione del mistero è certamente possibile”.

Materiali e Tecnica

II gioielli sono in argento italiano 925 rodiato smaltato a caldo

La lavorazione nasce da un disegno dettagliato a mano e con tavola grafica ispirato alle immagini pubbliche del mosaico. Il disegno viene poi rielaborato digitalmente per essere adattato alla macchina laser che incide, taglia e scava la lamina. La lamina utilizzata è in argento italiano 925 di spessore 1 mm.  All’interno delle c.d. vaschette viene colato lo smalto attraverso un minuzioso lavoro a mano con pennelli. La lamina viene infornata e ogni colore richiede una cottura separata. Successivamente la lamina così smaltata viene ulteriormente rifinita e lucidata nonché trattata con una vernice fissante. Il gioiello viene completato con il montaggio degli orecchini a cerchio con chiusura a forchetta oppure con le catenine rollò sempre in argento italiano 925 rodiato.

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