Villa dei Papiri di Ercolano: la carta di Weber

𝙑𝙞𝙡𝙡𝙖 𝙙𝙚𝙞 𝙋𝙖𝙥𝙞𝙧𝙞 𝙙𝙞 𝙀𝙧𝙘𝙤𝙡𝙖𝙣𝙤 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙖𝙧𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙒𝙚𝙗𝙚𝙧 𝙞𝙣 𝙪𝙣𝙖 𝙨𝙥𝙞𝙡𝙡𝙖

𝙂𝙧𝙖𝙯𝙞𝙚 𝙖 𝙈𝙖𝙧𝙯𝙞𝙖 𝘿’𝘼𝙣𝙜𝙚𝙡𝙤 𝙙𝙚𝙡 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙄𝙣𝙩𝙚𝙧𝙣𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙖𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙤 𝙎𝙩𝙪𝙙𝙞𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙋𝙖𝙥𝙞𝙧𝙞 𝙀𝙧𝙘𝙤𝙡𝙖𝙣𝙚𝙨𝙞  ‘𝙈𝙖𝙧𝙘𝙚𝙡𝙡𝙤 𝙂𝙞𝙜𝙖𝙣𝙩𝙚 ‘ 𝙥𝙚𝙧 𝙡𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙢𝙞𝙨𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙚 𝙡’𝙖𝙥𝙥𝙧𝙤𝙛𝙤𝙣𝙙𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙤

130,00 

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Scheda Archeologica

La Pianta di Weber è la mappa più antica e completa che possediamo della cosiddetta Villa dei Papiri di
Ercolano, una lussuosa residenza di età romana sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e rivenuta
durante gli scavi borbonici condotti tra il 1750 e il 1761. La pianta, realizzata nel 1758 dall’ingegnere
svizzero Karl Weber che diresse lo scavo, è tuttora lo strumento fondamentale per lo studio della Villa dei
Papiri.
La mappa segue il tracciato degli ambienti scavati. L’esplorazione, cominciata in corrispondenza di uno
spazio circolare pavimentato con marmi policromi, il cosiddetto “belvedere” della Villa, proseguì per
cunicoli seguendo una galleria dritta principale, la gruta derecha, che portò ad alcuni ambienti che
precedevano un immenso peristilio, lungo circa 100 metri e largo 37, che ospitava al centro una grandiosa
piscina. A bordo piscina vi erano bellissime statue di bronzo e di marmo, ora conservate, insieme al
pavimento del “belvedere”, nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In fondo al peristilio vi erano gli
ambienti della Villa, che includevano il tablinum, che si apriva su un peristilio quadrato con al centro una
vasca, e diversi altri ambienti della casa. In quest’area doveva essere collocata la biblioteca della Villa. Tra il
1752 e il 1754, infatti, le esplorazioni borboniche portarono alla luce oltre un migliaio di papiri carbonizzati
rivenuti in armadi, sul pavimento o nelle capsae. Lo studio e l’edizione di questi testi ha dimostrato che essi
contengono opere di filosofia antica, prevalentemente epicurea, non trasmesse dalla tradizione medievale. Si
tratta di una collezione unica, oggi conservata nell’Officina dei Papiri Ercolanesi ‘M. Gigante’ all’interno
della Biblioteca Nazionale di Napoli.
Una curiosità: a Malibu, in California, il magnate Paul Getty ha fatto costruire il Getty Museum, un museo
d’arte ispirato alla Villa dei Papiri, usando come riferimento proprio la pianta di Weber!

 

 

Bibliografia essenziale
F. Longo Auricchio-G. Indelli-G. Leone-G. Del Mastro, La Villa dei Papiri. Una residenza antica e la sua biblioteca,
Roma 2020
K. Lapatin, Buried by Vesuvius: The Villa dei Papiri at Herculaneum, Los Angeles 2019
C.C. Parslow, Rediscovering Antiquity. Karl Weber and the Excavation of Herculaneum, Pompeii, and Stabiae,
Cambridge-New York 1998

 

 

Materiali e Tecnica

 

Il gioiello è in argento italiano 925 rodiato/dorato

Disegno realizzato a mano sulla base della carta archeologica realizzata da Karl Weber nel 1758 . La lamina ha uno spessore di 1 mm ed è di argento italiano 925. Il disegno rielaborato al computer è stato inciso tramite laser sulla lamina tagliata sempre tramite laser. Sul retro della lamina è stat saldata una lamina rettangolare limata a mano come in foto per l’utilizzo sia come spilla che come segnalibro. Dopodiché il gioiello è stato rifinito e lucidato a mano dal maestro orafo e dall’indoratore che provvede anche a completare la lavorazione con la rodiatura.

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